マリオ・ジャコメッリの作品に「シルヴィアへ」というシリーズがある。
(ジャコメッリの写真展は東京都写真美術館で5月12日まで開催中)。
自身の作品に詩のタイトルを借りたりもするジャコメッリだが、
このシリーズは19世紀のこの詩人の詩に基づいて作った作品だそうである。
イタリア人俳優ヴィットリオ・ガスマンが朗読し、
ニコール・キッドマンが出演している映像があると、
先日、東京都写真美術館で写真展にちなみ一緒にトークをした
イタリア文学者の原基晶さんが教えてくれたので、ここにもクリップしておく。
原文と翻訳(ともに全文)、さらに解説に関しては、
札幌大谷短期大学の工藤知子先生の論文(画像PDF)をネット上で見つけた。
『シルヴィアに』についての考察 : レオパルディ詩における〈自然〉
展覧会の公式図録である『マリオ・ジャコメッリ写真集』(青幻舎刊)にも
訳詩が載っているのだが、翻訳が少々荒っぽいと感じられるので、
上の論文をお薦めしておく。
原文にあたりながら、映像の音声を聴きたいという場合のために
以下、原文をテキストで掲載しておく。
A Silvia
Giacomo Taldegardo Francesco di Sales Saverio Pietro Leopardi / 1828
Silvia, rimembri ancora
Quel tempo della tua vita mortale,
Quando beltà splendea
Negli occhi tuoi ridenti e fuggitivi,
E tu, lieta e pensosa, il limitare
Di gioventù salivi?
Sonavan le quiete
Stanze, e le vie dintorno,
Al tuo perpetuo canto,
Allor che all'opre femminili intenta
Sedevi, assai contenta
Di quel vago avvenir che in mente avevi.
Era il maggio odoroso: e tu solevi
Così menare il giorno.
Io gli studi leggiadri
Talor lasciando e le sudate carte,
Ove il tempo mio primo
E di me si spendea la miglior parte,
D'in su i veroni del paterno ostello
Porgea gli orecchi al suon della tua voce,
Ed alla man veloce
Che percorrea la faticosa tela.
Mirava il ciel sereno,
Le vie dorate e gli orti,
E quinci il mar da lungi, e quindi il monte.
Lingua mortal non dice
Quel ch'io sentiva in seno.
Che pensieri soavi,
Che speranze, che cori, o Silvia mia!
Quale allor ci apparia
La vita umana e il fato!
Quando sovviemmi di cotanta speme,
Un affetto mi preme
Acerbo e sconsolato,
E tornami a doler di mia sventura.
O natura, o natura,
Perchè non rendi poi
Quel che prometti allor? perchè di tanto
Inganni i figli tuoi?
Tu pria che l'erbe inaridisse il verno,
Da chiuso morbo combattuta e vinta,
Perivi, o tenerella. E non vedevi
Il fior degli anni tuoi;
Non ti molceva il core
La dolce lode or delle negre chiome,
Or degli sguardi innamorati e schivi;
Nè teco le compagne ai dì festivi
Ragionavan d'amore.
Anche peria fra poco
La speranza mia dolce: agli anni miei
Anche negaro i fati
La giovanezza. Ahi come,
Come passata sei,
Cara compagna dell'età mia nova,
Mia lacrimata speme!
Questo è quel mondo? questi
I diletti, l'amor, l'opre, gli eventi
Onde cotanto ragionammo insieme?
Questa la sorte dell'umane genti?
All'apparir del vero
Tu, misera, cadesti: e con la mano
La fredda morte ed una tomba ignuda
Mostravi di lontano.
Giacomo Taldegardo Francesco di Sales Saverio Pietro Leopardi / 1828